Hot Music Magazine
Brainstorming Magazine
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Un esperimento che poteva risultare fallimentare, e invece è stato un successo incredibile!
Stiamo parlando degli Wake Up Call, band romana attiva dal 2009 e con un curriculum di tutto rispetto sulle spalle: capitanati dai fratelli Forni (Tommaso alla voce e alla chitarra e Oliviero alla chitarra), insieme a Badd Tripp al basso e ad Antonio Aronne, new entry alla batteria, questi giovani promettenti musicisti hanno trovato da subito la chiave ideale per farsi spazio nel panorama punk-rock italiano e non.
Tutto comincia con una collaborazione importante con Beau Hill (produttore americano di band come Europe e Alice Cooper), aperture di concerti di nomi illustri del settore (vedi Silverstein, Crossfaith e molti altri) e, finalmente, nel 2012 l’uscita del primo CD : “Batteries are not Included” .
Sono passati cinque anni, ma gli Wake Up Call non sono rimasti fermi ad aspettare il successo; hanno fatto esperienza su più di 220 palchi diversi, e questo ha aiutato alla produzione del loro ultimo, innovativo lavoro: “If Beethoven Was a Punk”, uscito il 30 gennaio di quest’anno.
Un cd che mischia pop,punk,rock e musica classica, dove Beethoven, Mozart e Bach si incontrano sopra le rullate della batteria e i riff delle chitarre, in un atmosfera incredibile. Immaginatevi poi, se il progetto non finisse qui: oltre ai tour in partenza in Italia e Russia, gli Wake Up Call hanno pensato di integrare al CD anche un fumetto in forma di App digitale (prodotta dalla Made In Tomorrow), dove ci ritroveremo a seguire le avventure di artisti del passato alle prese con la tecnologia moderna – e l’era moderna, soprattutto.
Quindi riassumiamo: ottimo punk rock, un pizzico di musica classica, un bel made in Italy per gradire, arte visiva che si fonde a quella musicale… c’è altro da dire? Non lasciatevi sfuggire l’occasione di ascoltarli e vederli: non ve ne pentirete assolutamente !
Track List “If Beethoven Was a Punk”:
1) My Last Song
2) Sex Hallelujah
3) Twinkle Falling Star
4) We Music
5) I Feel Nothing
6) Disposable
7) Boy’s Don’t Cry
8) If Beethoven Was a Punk
9) Still a Fighter
xtm
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Immaginiamo che i grandi compositori del passato possano vivere nel nostro tempo. Fingiamo per un paio d’ore che Beethoven, Mozart, Čajkovskij, Wagner e altri grandi sperimentino l’essere musicisti nell’epoca contemporanea e gli stili di vita associati.
Il punk, il rock, le groupie, l’alcool … cosa farebbero? If Beethoven Was A Punk è una rock opera che mira a coniugare il passato con il presente, trovandone i punti di contatto. Attraverso la lettura del fumetto di Arianna Vittoria Beffardi e la musica della giovane band WakeUpCall, prende forma la storia di Alex, un giovane aspirante musicista un po’ depresso, che non riesce a far venire fuori la sua vena artistica proprio nel momento in cui deve consegnare urgentemente delle canzoni alla sua band. Il sogno, però, porta consigli a tutti e, ovviamente, anche ad Alex. In un’esperienza onirica il ragazzo incontra degli anziani musicisti (che incarnano i grandi compositori del passato, ma hanno dei nomignoli moderni) e con essi vive un’avventura surreale, dove riesce a ritrovare la grinta perduta.
Alex impara a buttarsi in nuove sfide, a scendere a compromessi con la società fagocitante, a sentire il vuoto dentro di sé. Resta un mistero se questi anziani siano solo un po’ suonati o siano davvero i vecchi compositori del passato, ma quel che conta è il risultato: Alex, al risveglio, ha le canzoni pronte.
La serata ha permesso agli spettatori del Teatro Uno di immergersi in questo esperimento multiforme, ma anche di conoscere la nuova graphic novel intitolata “Vivere” del fumettista Ugo Bertotti
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Cinque quotidiano
Uniscono rock, punk e pop in un colpo solo. Fino ad arrivare, nell’ultimo album, a un ulteriore mix con la musica classica. Sono i WakeUpCall, giovane band tra le più promettenti di Roma che da anni si fa largo nel panorama musicale italiano (e non solo) con un unico obiettivo: far emergere il proprio talento.
I fratelli Tommaso e Oliviero Forni (rispettivamente, voce/chitarra e chitarra), Badd Tripp(basso) e Antonio Aronne (new entry alla batteria) sono in piedi dal 2009 e ci hanno messo poco per farsi notare: subito una illustre collaborazione con Beau Hill (produttore statunitense di artisti come Europe ed Alice Cooper), tour promozionali in Italia ed Europa (con aperture eccellenti a Silverstein, Red, Crossfaith e tanti altri) e, nel 2012, il primo vero album “Batteries Are Not Included”. Ora a distanza di 5 anni, ma con nel mezzo una miriade di concerti ed esperienze su diversi palchi, arriva il nuovo disco “If Beethoven Was A Punk”. Quello, appunto, dell’incontro tra i WakeUpCall e la musica classica. Un esperimento coraggioso ma intrigante.
«”If Beethoven Was A Punk” – spiega Tommaso – è un concept album di 9 canzoni molto particolare sull’amore per la musica, dove passato e futuro si intrecciano, dove Ludwig Van Beethoven, Mozart e Bach si mischiano al nostro sound rock. Noi siamo cresciuti con tantissima musica classica in casa, è sempre stata la colonna sonora delle nostre giornate fin da piccoli fino al momento della ribellione adolescenziale e il rock‘n’roll. Da qui l’idea di fare della musica classica il collante dei nostri pezzi». L’album uscirà il 30 gennaio e sarà presentato a Roma mercoledì 8 febbraio presso il Teatro Sala Uno. Poi nuovi tour in Europa e Russia e non solo. Nel frattempo però sono già usciti sul web i primi due singoli del nuovo lavoro, la title-track “If Beethoven Was A Punk” e “Sex Hallelujah”.
Di quest’ultimo c’è anche il videoclip su YouTube, che unisce la bellezza di sensuali corpi femminili a una morale più profonda: «Il testo di “Sex Hallelujah” – prosegue Tommaso – parla del sesso come una droga che in certi casi ti consuma e ti distrugge, e come tutte le droghe non ne puoi fare a meno e diventa un’ossessione, allontanandoti da tutto il resto che c’è di bello. E speri che l’amore possa essere la cura. Nel video un ragazzo esce a cena per la prima volta con una ragazza che le piace tanto, a un certo punto comincia a vedere tutte le altre donne nella stanza mezze nude, tutte una alla volta e poi tutte insieme tranne la ragazza con cui è uscito, piano piano impazzisce e scappa via rovinando l’appuntamento. Sul finale cambia la prospettiva e vediamo con gli occhi della ragazza che si guarda intorno e tutti gli uomini della stanza sono nudi, fa finta di niente come se per lei fosse una cosa normale e continua a mangiare da sola».
Ma i WakeUpCall guardano anche al futuro: “If Beethoven Was A Punk” sarà infatti anche un fumetto sottoforma di app digitale (prodotta da Made In Tomorrow), la storia di gloriosi artisti del ‘700/’800 che si ritrova a vivere negli anni 2000 barcamenandosi tra talent show, l’avvento del digitale e un’epoca completamente diversa dalla loro. Un perfetto connubio tra musica e disegno, idee che al giorno d’oggi si vedono di rado. E fanno davvero riflettere su una cosa: se Beethoven fosse davvero punk, cosa farebbe oggi? Ora sappiamo che a collaborare con lui un pensierino, i WakeUpCall, ce lo farebbero.